I mercati delle materie prime hanno registrato una tendenza al rialzo la scorsa settimana
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I mercati delle materie prime hanno registrato una tendenza al rialzo la scorsa settimana

Jul 26, 2023

ISTANBUL

La scorsa settimana i mercati delle materie prime hanno registrato un andamento positivo grazie alla guida verbale della Federal Reserve americana e alla notizia che il governo cinese avrebbe sostenuto l'economia.

Il discorso del presidente della Fed Jerome Powell al simposio sulla politica economica di Jackson Hole ha sottolineato che la banca centrale americana è pronta ad aumentare ulteriormente i tassi di interesse, se necessario.

Powell ha affermato che l’inflazione core è ancora elevata su base annua e che c’è ancora molta strada da fare per tornare alla stabilità dei prezzi.

La scorsa settimana, il presidente della Fed di Filadelfia, Patrick Harker, ha affermato che non vi è alcuna necessità di ulteriori aumenti dei tassi al momento, mentre il presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, ha affermato che è necessario vedere ulteriori prove del raffreddamento dell'inflazione.

Con questi sviluppi, i mercati monetari scontano che la Fed manterrà invariato il tasso di riferimento alla riunione di settembre con una probabilità dell’81% e alzerà il tasso di interesse di 25 punti base con una probabilità del 19%.

D'altro canto, i rendimenti obbligazionari statunitensi hanno oscillato durante la settimana, con i rendimenti a 30 e 10 anni che hanno raggiunto i livelli più alti rispettivamente negli ultimi 12 e 16 anni.

La parità dollaro/yuan ha registrato la chiusura settimanale più alta dal dicembre 2007.

Le crescenti preoccupazioni sull’economia cinese e le aspettative circa le misure del governo cinese a sostegno dell’economia continuano a influenzare i prezzi degli asset.

Oltre ai dati dell’industria manifatturiera del Paese che forniscono segnali negativi sull’economia, il calo simultaneo dei prezzi alla produzione e al consumo per la prima volta dal 2020 ha innescato preoccupazioni di deflazione in Cina.

Secondo gli analisti, l’indebolimento della domanda a livello globale e nazionale ha sollevato preoccupazioni sull’attività economica, ma i mercati continuano ad aspettarsi che il governo cinese sosterrà tutti i settori dell’economia.

Sebbene la Banca Popolare Cinese abbia continuato a sostenere lo yuan rispetto al dollaro statunitense, la crescente percezione del rischio nel paese ha portato la parità dollaro/yuan a raggiungere il livello massimo da quasi un anno.

La settimana scorsa si è osservato l'impatto delle dichiarazioni rilasciate dai funzionari cinesi per calmare i mercati sui prezzi degli asset, mentre la banca centrale cinese continuava ad attuare gli interventi più forti della sua storia attraverso le banche statali per impedire il deprezzamento dello yuan.

La parità dollaro/yuan, che ha mantenuto il suo trend rialzista per la quarta settimana consecutiva, ha chiuso la settimana a 7,2898 con un incremento dello 0,1%, la chiusura settimanale più alta dal dicembre 2007.

*Scritto da Gokhan Ergocun

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